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85 risultati trovati con una ricerca vuota
- AS.TRO sigla convenzione con Assimox per la fornitura di un nuovo servizio associativo
Il prodotto MoneyMox Slot&Shop costituisce, in tutta Italia ed in Europa, il primo programma assicurativo completo, studiato in esclusiva per gli associati di Assotrattenimento 2007, quindi per il settore Gaming, Gambling & Betting. Nasce per assicurare i rischi tipici di ogni tipo di attività legata al Gaming: dalle Agenzie di Scommesse ai Noleggiatori di Apparecchi da Intrattenimento, dai Mini Casinò alle Sale Bingo. È diviso in sezioni acquistabili anche separatamente: Incendio, Furto, Rapina, Rapina su portavalori, RCT, RCO, Elettronica All Risks. MoneyMox Slot assicura le macchine da gioco (AWP e/o AWP multigame e/o VLT), e valori ivi contenuti, di proprietà dell’Assicurato o per le quali l’Assicurato sia responsabile o abbia avuto istruzioni di assicurare, ubicate in sale giochi e/o esercizi autorizzati sul territorio nazionale. MoneyMox Shop, invece, copre in maniera specifica gli uffici e i magazzini dei Gestori, le Sale Giochi, le Agenzie di Scommesse e i Mini Casinò. Assicura i locali ed il loro contenuto, compresi gli arredamenti, contro il rischio di incendio, furto dei valori in mezzi di custodia e ovunque posti, rapina e rapina su portavalori, guasti cagionati dai ladri. E’ la copertura ideale per completare quanto già assicurato con Money Mox Slot. Il servizio Assimox è già online e pienamente operativo ed a disposizione degli associati As.Tro, chiunque voglia avere più informazioni può scrivere alla mail segreteria@assotrattenimento.it oppure può far riferimento ai contatti Assimox che si possono trovare sul sito www.assotrattenimento.it alla sezione “aziende/servizi”. credits: https://www.jamma.tv/associazioni/as-tro-sigla-convenzione-con-assimox-per-la-fornitura-di-un-nuovo-servizio-associativo-233628
- As.Tro sigla una convenzione con Assimox, il nuovo servizio assicurativo per il gaming
Una nuova partnership per i membri di As. Tro, che potranno contare su un sistema assicurativo dedicato. Il prodotto MoneyMox Slot&Shop costituisce, in tutta Italia ed in Europa, il primo programma assicurativo completo, studiato in esclusiva per gli associati di Assotrattenimento 2007, quindi per il settore Gaming, Gambling & Betting. Nasce per assicurare i rischi tipici di ogni tipo di attività legata al Gaming: dalle Agenzie di Scommesse ai Noleggiatori di Apparecchi da Intrattenimento, dai Mini Casinò alle Sale Bingo. È diviso in sezioni acquistabili anche separatamente: Incendio, Furto, Rapina, Rapina su portavalori, RCT, RCO, Elettronica All Risks. MoneyMox Slot assicura le macchine da gioco (AWP e/o AWP multigame e/o VLT), e valori ivi contenuti, di proprietà dell’Assicurato o per le quali l’Assicurato sia responsabile o abbia avuto istruzioni di assicurare, ubicate in sale giochi e/o esercizi autorizzati sul territorio nazionale. MoneyMox Shop, invece, copre in maniera specifica gli uffici e i magazzini dei Gestori, le Sale Giochi, le Agenzie di Scommesse e i Mini Casinò. Assicura i locali ed il loro contenuto, compresi gli arredamenti, contro il rischio di incendio, furto dei valori in mezzi di custodia e ovunque posti, rapina e rapina su portavalori, guasti cagionati dai ladri. E’ la copertura ideale per completare quanto già assicurato con Money Mox Slot. Il servizio Assimox è già online e pienamente operativo ed a disposizione degli associati As.Tro, chiunque voglia avere più informazioni può scrivere alla mail segreteria@assotrattenimento.it oppure può far riferimento ai contatti Assimox che si possono trovare sul sito www.assotrattenimento.it alla sezione “aziende/servizi”. credits:
- AGCS: incidenti informatici, interruzione dell’attività e guasti alle infrastrutture critiche
Incidenti informatici, interruzione dell’attività e guasti alle infrastrutture critiche sono i rischi principali per le aziende del settore Technology, Media and Telecommunication (TMT), secondo gli intervistati dell’Allianz Risk Barometer per questo settore. Dopo il lancio dei principali rischi aziendali globali nell’Allianz Risk Barometer 2023 a gennaio, Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) ha ora pubblicato il suo Global Industry Solutions TMT Outlook, un briefing sulle tendenze del rischio per specifici settori industriali, tra cui l’edilizia e i servizi finanziari. Le infrastrutture critiche sono sempre più un bersaglio. Ad esempio, lo scorso anno gli attacchi fisici alla rete elettrica statunitense sono aumentati di oltre il 70%. L’ampia diffusione di nuove tecnologie fa in modo che si faccia sempre più affidamento sui fornitori di cloud e su altri intermediari, che rientrano nel nostro nuovo mondo interconnesso e dipendono da infrastrutture critiche. Se un provider di cloud va in tilt, gli effetti a catena su un’organizzazione e sulla sua supply chain possono essere considerevoli. Per quanto riguarda l’andamento dei sinistri, le catastrofi naturali, gli incendi e la criminalità (compresi gli atti vandalici e la violenza politica) sono i principali responsabili delle perdite del settore TMT secondo l’analisi dell’AGCS su 5.000 sinistri del settore assicurativo per un valore di 1,2 miliardi di €. Le catastrofi naturali rimangono una delle principali criticità per le aziende del settore, anche per quelle i cui asset principali sono nel cloud, rappresentando il 67% del valore dei sinistri analizzati. Molte aziende si trovano in città o campus costieri, quindi se vengono colpite da un uragano, un tornado o un terremoto sia i danni materiali alle proprietà che le perdite aggiuntive dovute alle inondazioni possono essere significative. Gli atti dolosi e i crimini – che vanno dal furto di attrezzature di telecomunicazione di alto valore agli incidenti di hacking – sono la terza causa di perdita per valore, nonché la causa più frequente di sinistri. Negli ultimi anni le aziende hanno anche presentato richieste di risarcimento per danni a proprietà e infrastrutture, compresi gli incendi, derivanti da sommosse, saccheggi e disordini civili sulla scia di proteste come quelle relative all’omicidio di George Floyd da parte della polizia negli Stati Uniti nel 2020. “Le aziende detengono grandi quantità di informazioni personali che sono un obiettivo primario per i criminali informatici e possono essere vendute sul dark web o utilizzate per truffe o per chiedere un riscatto alla vittima. Inoltre, esiste un elevato rischio di interruzione del servizio e di perdita di dati a seguito di attacchi dirompenti, come nel caso di un ransomware o di un wiperware”, commenta Jody Yee, Global Industry Solutions Director per il settore TMT di AGCS. Secondo le analisi di AGCS, l’interruzione dell’attività è il principale fattore di costo in oltre il 50% degli indennizzi informatici a livello globale. “I principali rischi per il settore TMT rivelano la misura in cui i pericoli possono essere interconnessi e aggregati nel mondo interconnesso in cui viviamo e lavoriamo”, afferma Yee. Le aziende non possono mai essere completamente preparate a tutto, ma un monitoraggio continuo delle questioni geopolitiche, una corretta analisi dei rischi e la consultazione di esperti, sia a livello locale che globale, quando possibile, sono un buon inizio”.
- Assicurare crediti commerciali esteri: un caso concreto
Quando illustriamo i benefici dell’assicurazione del credito per le aziende di piccole-medie dimensioni, spesso citiamo l’aumento delle vendite export come uno dei principali driver per iniziare a considerare l’acquisto di una polizza credito. Tra le diverse soluzioni per la gestione del rischio di credito, infatti, l’assicurazione del credito costituisce la più completa, specialmente quando si tratta di sviluppare fatturato in Paesi esteri poco conosciuti: affidandosi ad una Compagnia specializzata in questo ramo assicurativo, infatti, si sceglie una soluzione che comprende un’analisi preventiva del rischio, un possibile rimborso in caso di insolvenza (per i debitori inseriti in polizza) e un’attività di recupero dei crediti gestita direttamente nel Paese dove risiede il cliente. In poche parole: con la polizza di assicurazione del credito, anche le aziende di piccole dimensioni che non hanno ancora una conoscenza approfondita ed una rete di contatti per sviluppare attività fuori dai confini italiani, possono espandere il proprio business all’estero (dentro e fuori i confini europei) in totale serenità. Vediamo come. Iniziare a vendere all’estero: un’opportunità e un problema per molte PMI Quando si ha un business di piccole-medie dimensioni, esporre il proprio fatturato al rischio di mancato pagamento o insolvenza da parte dei clienti è una scelta molto delicata, che viene spesso ponderata e bilanciata accuratamente. Questo approccio “conservativo” può portare a servire solo i propri clienti duraturi, che hanno già una storia di pagamenti positivi consolidata negli anni, e a rimanere nel perimetro della propria area geografica ristretta. A ciò si aggiunge la criticità legata alle condizioni di pagamento richieste dai nuovi potenziali clienti: spesso le aziende richiedono di poter effettuare pagamenti dilazionati, ad esempio a 30-60-90 giorni. Concedere dilazioni di questo tipo, soprattutto a partner che non si conoscono, è spesso un rischio che le PMI non si sentono di affrontare, temendo di non riuscire a sostenere con la propria struttura di costi un’eventuale perdita di fatturato. Per questo, la scelta è spesso quella di richiedere il pagamento anticipato delle fatture come requisito per poter fornire la merce o il servizio. Una scelta meno rischiosa ma molto più limitante, se si considera che la concessione di dilazioni di pagamento rappresenta un valore aggiunto nella scelta dei propri partner commerciali, che può agevolare la nascita di nuovi rapporti di business e consolidare quelli già in essere. Queste considerazioni diventano ancora più dirimenti quando si parla di espandere il business al di fuori dei propri confini: termini di pagamento rigidi, scarsa conoscenza delle realtà locali e timore di incorrere in gravi perdite di fatturato fanno spesso prendere una decisione: rinunciare in partenza a vendere all’estero. Come iniziare a vendere all’estero con l’assicurazione del credito: un esempio concreto L’azienda Analizziamo il caso di un’azienda italiana di piccole dimensioni (4 milioni di fatturato annuale) che opera nel settore della componentistica per impianti meccanici industriali. Il mercato in Italia è discretamente sviluppato, con una serie di clienti consolidati e molto conosciuti. Il problema La domanda del prodotto sta aumentando soprattutto dall’estero. In particolare, il mercato tedesco sembra costituire una buona opportunità, con una molteplicità di richieste commerciali provenienti da quell’area geografica. La Germania, però, rappresenta un mercato poco conosciuto dall’azienda, ed un’esperienza passata ha fatto perdere qualsiasi propensione a sviluppare fatturato in quest’area. L’azienda ha infatti subito un insoluto da un cliente localizzato in quella zona, con una perdita ingente di fatturato mai recuperata. L'attività di recupero dei crediti all'estero, infatti, rappresenta un percorso lungo e complesso da gestire e portare a termine con successo, specialmente se il supporto dello studio legale avviene all’interno dei confini nazionali e non si ha una rete di supporto nel Paese dove invece risiedono i debitori. In caso di esito negativo delle azioni pre-stragiudiziali e legali per il recupero dei crediti, ci si trova quindi ad affrontare la doppia spesa: quella del fatturato perso a causa dell’insoluto, e quella dovuta allo studio legale per il tentativo di recupero. Ed è proprio questo il caso dell’azienda che stiamo analizzando, la quale ha quindi optato da diverso tempo per una politica restrittiva: non effettua vendite all’estero se non con pagamento anticipato. I potenziali clienti tedeschi, però, sono abituati ad operare con termini di pagamento dilazionati, che costituiscono una condizione essenziale nella scelta del fornitore. Tutto questo meccanismo per diversi anni si traduce in una mancata opportunità per l’azienda, che di fatto rinuncia ad un potenziale sviluppo del business all’estero. La soluzione Passiamo dunque al momento in cui l’azienda prende una decisione rimandata da anni: contattare un esperto ed assicurare i crediti commerciali a breve termine, cioè la parte di fatturato sviluppata “a credito”, con dilazioni di pagamento fino a 90 giorni. La polizza di assicurazione del credito prevede infatti una copertura dal rischio di mancato pagamento ed insolvenza dei propri debitori, sia in Italia che all’estero. Ma non solo: tutto inizia con un’analisi preventiva dei clienti attuali e potenziali, che permette all’Assicuratore di indirizzare le scelte di business in un’ottica di prevenzione dei mancati pagamenti. Il business si sviluppa quindi in modo finanziariamente sicuro, con la possibilità – per i clienti inseriti in copertura – di avere un rimborso fino al 90% in caso di sinistro, cioè di mancato pagamento delle fatture. In sintesi, l’azienda ora può: Selezionare in serenità i clienti a cui vendere in Germania, sottoponendo ogni nuovo potenziale buyer alla valutazione della Compagnia di assicurazione del credito, che sulla base della vasta rete di dati ed informazioni a sua disposizione potrà stabilire il “merito di credito” e di conseguenza il livello di copertura concesso Generare finalmente fatturato all’estero, recuperando in breve tempo le perdite sostenute negli anni precedenti a causa degli insoluti subiti per aver “navigato a vista” in un mercato poco conosciuto. Casi come quello appena descritto rappresentano situazioni molto comuni nell’ambito del tessuto imprenditoriale italiano. La nostra missione come Assimox, è proprio quella di supportare le aziende per affrontare con fiducia le dinamiche del commercio globale. Se anche il tuo obiettivo è quello di traghettare la tua PMI verso un futuro di crescita, ma allo stesso tempo di solidità, scopri le nostre soluzioni.
- Assimox @ ENADA 2023
Il nostro gruppo di realtà professionali e di professionisti della consulenza del rischio, dell'analisi aziendale e della gestione delle assicurazioni, offre soluzioni personalizzate per le esigenze di piccole e grandi aziende in molti settori diversi. Grazie alla nostra esperienza e alla conoscenza del mercato, siamo in grado di aiutare le aziende a gestire i rischi in modo efficace, fornendo una copertura adeguata per proteggere i loro interessi. Offriamo supporto completo e affidabile, che va oltre la semplice fornitura di polizze assicurative, per garantire il successo dell'attività. Il nostro obiettivo è aiutare le aziende a ottenere la tranquillità necessaria per concentrarsi sulla crescita e sullo sviluppo. PECULIARITA' DEL GRUPPO ASSIMOX Il Gruppo Assimox è costituito da persone molto dinamiche che fondano la loro professione su solide basi di competenze e professionalità. Con l'obiettivo di fornire il miglior servizio ed essere materialmente vicini ai nostri clienti, nel corso del 2022 saranno aperte altre due sedi: a Perugia e a Roma. La nostra peculiarità innata è la capacità di adattare i nostri schemi lavorativi alle reali esigenze dei clienti che ci affidano il loro incarico, ripagando la loro fiducia con l'offerta di prodotti assicurativi che presentano le migliori caratteristiche del mercato in termini di rapporto qualità/prezzo. La resilienza è una delle nostre più importanti caratteristiche. Le avversità quotidiane presenti ormai dall'inizio del 2020 (tra pandemia e guerra nel pieno del nostro Continente) generano una quantità di problematiche mai vissute dalle attuali generazioni: la nostra capacità di adeguare positivamente le nostre azioni professionali e personali costituiscono un elemento fondante per Assimox e questo atteggiamento si riflette costantemente nel rapporto con i nostri Clienti. Altro elemento caratteristico è legato alla fiducia che il mercato assicurativo ripone nel nostro Gruppo: i duraturi rapporti con le Compagnie di Assicurazione, che operano sul mercato italiano e internazionale, ci permettono di elaborare risposte perfettamente attinenti alla natura e all'oggetto dei singoli incarichi ricevuti. Per tale motivo i nostri professionisti non vendono polizze, ma "forniscono consulenza continua e massima disponibilità a tutti i nostri clienti". Assimox @ ENADA 2023 Assimox, uno dei principali broker assicurativi in Italia, è lieto di partecipare alla fiera Enada 2023, il principale evento del settore del gaming in Italia. L'evento, in programma dal 14 al 16 marzo 2023 a Rimini, vedrà la partecipazione di importanti aziende del settore, esperti e professionisti del gioco. La partecipazione di Assimox alla fiera Enada 2023 è motivata dalla volontà di rafforzare la presenza dell'azienda nel settore del gaming e di offrire servizi sempre più specializzati e su misura per le esigenze degli operatori del settore. L'obiettivo è quello di creare un rapporto di fiducia e di collaborazione con i clienti, offrendo loro soluzioni assicurative che rispondano alle loro specifiche esigenze. Ormai nota l'esclusiva e dedicata copertura MoneyMox Slot&Shop che costituisce, in tutta Italia e in Europa, il primo programma assicurativo completo, studiato in esclusiva per il settore Gaming, Gambling & Betting. Nasce per assicurare i rischi tipici di ogni tipo di attività legata al Gaming: dalle Agenzie di Scommesse ai Noleggiatori di Apparecchi da Intrattenimento, dai Mini Casinò alle Sale Bingo. È diviso in sezioni acquistabili anche separatamente: Incendio, Furto, Rapina, Rapina su portavalori, RCT, RCO, Elettronica All Risks. In particolare, Assimox metterà in mostra la sua vasta esperienza nel settore assicurativo del gaming, proponendo soluzioni innovative e personalizzate per la protezione delle attività e dei beni degli operatori del settore. Grazie a una rete di partnership internazionali, Assimox offre una vasta gamma di prodotti assicurativi, compresi polizze di responsabilità civile e polizze contro il furto e l'incendio, per garantire la massima protezione possibile. L'attenzione di Assimox al settore del gaming si basa sulla consapevolezza dell'importanza di una gestione efficiente dei rischi in questo settore in rapida evoluzione. La fiera Enada 2023 sarà l'occasione per far conoscere ai clienti di Assimox la vasta gamma di soluzioni assicurative disponibili, e per discutere con loro le migliori strategie per la gestione dei rischi nel settore del gaming. In conclusione, la partecipazione di Assimox alla fiera Enada 2023 conferma l'impegno dell'azienda nel fornire ai clienti soluzioni assicurative innovative e personalizzate, in grado di proteggere le loro attività e di garantire la continuità del loro business.
- Bonus edilizi: banche e assicurazioni hanno spazi per acquistare altri 17,4 miliardi di crediti.
il direttore della Agenzia delle entrate Ruffini, ha anche fornito dati riguardanti le truffe derivanti dai bonus casa, che finora ammontano a 9 miliardi. La maggior parte della quali ha riguardato il bonus facciate (58%), seguito da ecobonus ordinario (23%), sisma bonus ordinario (8%), superbonus (5%) e ristrutturazioni ordinarie (1%). La capienza fiscale di banche e assicurazioni non è esaurita. Secondo le stime dell'Agenzia delle Entrate, le banche e le compagnie di assicurazione potrebbero assorbire ancora 17,4 miliardi di crediti su base annua, derivanti da bonus edilizi, superbonus compreso. In particolare, 7,2 miliardi potrebbero ancora essere acquisiti dalle banche e ulteriori 10,2 miliardi dalle compagnie di assicurazioni. A dirlo è Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate audito giovedì 2 marzo in Commissione Finanze alla Camera nell'ambito dell'esame del Dl Crediti. Il direttore ha anche snocciolato alcuni dati relativi alle operazioni di cessioni e sconto in fattura, facendo riferimento ai dati delle prime cessioni in possesso dell'Agenzia delle Entrate e registrati in piattaforma. Finora - ha specificato - sono state registrate (2020-23) circa 13,5 milioni di operazioni relative ai vari bonus casa, per un controvalore di 110,8 miliardi, di cui 61,9 imputabili al superbonus. «Va opportunamente messo in evidenza - ha sottolineato Ruffini - che le prime cessioni e lo sconto in fattura potranno essere comunicati all'Agenzia delle Entrate per tutto il mese di marzo 2022, pertanto un dato consolidato relativo ai bonus derivanti dalle spese del 2022 sarà disponibile solo nella prima decade di aprile 2023, quando i dati saranno caricati sulla piattaforma». Dunque, i dati comunicati dal direttore delle Entrate non tengono conto delle cessioni in lavorazione e non ancora comunicate all'amministrazione finanziaria e registrate sull'apposita piattaforma. Ruffini ha poi analizzato i dati relativi alla capacità del sistema bancario e assicurativo di assorbire in compensazione, tramite F24, i crediti derivanti dai bonus edilizi. L'analisi parte dal sistema bancario. «Esaminando i dati dei modelli F24 presentati nel 2022 dalle banche risulta che le stesse hanno versato circa 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti». I crediti, diversi da quelli derivanti da bonus edilizi, utilizzati in compensazione dalle banche, e anch'essi ricorrenti, ammontano a «3,7 miliardi di euro». «Pertanto - prosegue Ruffini -, considerando che le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023 è pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 7,2 miliardi di euro su base annua». Un dato che, dunque, deriva da una semplice sottrazione, ossia dai debiti ricorrenti (20,4 miliardi) si sottraggono due importi, il primo è dato dalla rata 2023 (9,5 miliardi) relativa ai bonus edilizi acquistati e la seconda dai crediti ricorrenti (3,7 miliardi). «Se si applica la stessa metodologia per gli anni successivi, le banche avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua in media pari a 6,9 miliardi per ciascun anno dal 2024 al 2026 e 15 miliardi dal 2027 al 2031», ha proseguito il direttore. «Questa situazione - ha tenuto a precisare il direttore dell'Agenzia delle Entrate - si riferisce all'intero sistema bancario, e risulta differenziata in riferimento alle singole banche. In altri termini, è stato rilevato che alcune banche hanno sostanzialmente esaurito la loro capienza fiscale mentre altre hanno ancora ampi margini per ulteriori operazioni di acquisto. Resta fermo che per valutare la reale capacità delle banche di acquistare e assorbire ulteriori bonus edilizi sarebbe necessario conoscere anche l'ammontare di crediti relativi a pratiche in corso di lavorazione, che è un dato non in possesso dell'amministrazione finanziaria e non noto nemmeno al sistema bancario nel suo complesso». Lo stesso metodo di analisi è poi applicato alle compagnie di assicurazione. «Per quanto riguarda la capacità delle compagnie di assicurazione di assorbire i bonus edilizi in compensazione tramite modello F24 - ha riferito ancora Ruffini -, abbiamo applicato la stessa analisi fatta per quanto riguarda il sistema bancario ed esaminando i dati dei modelli F24 presentati nel 2022, risulta che le compagnie di assicurazione hanno versato circa 13,5 miliardi di euro di tributi e contributi che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti e hanno utilizzato in compensazione complessivi 2,3 miliardi di euro per crediti ricorrenti diversi dai bonus edilizi. Pertanto, considerando le rate per bonus edilizi attualmente a disposizione delle compagnie di assicurazione per il 2023, pari a un miliardo di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 10,2 miliardi di euro su base annua». Applicando lo stesso metodo di analisi agli anni successivi, si evince che «le compagnie di assicurazione avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua pari a 10,2 miliardi di euro per ciascun anno dal 2024 al 2026 e 11,2 miliardi di euro per ciascun anno dal 2027 al 2031». «Per completezza - ha precisato Ernesto Maria Ruffini - si evidenzia anche qui che le compagnie di assicurazione che finora hanno acquistato e mantenuto in portafoglio i bonus edilizi sono in numero contenuto rispetto al totale, circa 15 compagnie su 120 soggetti e nessuna ha esaurito la capacità di acquistare e compensare i bonus edilizi. Alcune compagnie di rilevante dimensione pur avendo in teoria la capacità non risultano aver acquistato e mantenuto in portafoglio bonus edilizi». Ruffini ha anche sottolineato che «nel settore operano anche assicurazioni straniere che potrebbero avere una scarsa propensione ad acquistare bonus di questo genere». Infine, qualche dato sulle truffe derivanti dai bonus casa, che finora ammontano a 9 miliardi. La maggior parte della quali ha riguardato il bonus facciate (58%), seguito da ecobonus ordinario (23%), sisma bonus ordinario (8%), superbonus (5%), bonus locazioni (5%) è ristrutturazioni ordinarie (1%).
- M&A e polizze Transactional Risk: il trend globale e italiano
Mergers and Acquisition (M&A) in Italia e nel mondo: quali sono i numeri? Nel 2021 l’attività di fusione e acquisizione (mergers and acquisitions, o più sinteticamente M&A) ha toccato numeri da record in tutto il mondo e nel nostro Paese: una crescita che, in diverse occasioni, ha addirittura messo in difficoltà il settore assicurativo, che ha faticato a soddisfare la richiesta di copertura. M&A e polizze Transactional Risk: i numeri dello scenario globale e italiano con i nostri report Il trend positivo nell’attività di M&A coinvolge sempre più Paesi in tutto il mondo, arrivando a toccare geografie storicamente meno attive in questi contesti. Per analizzare i dati dell’attività di mergers and acquisitions in Italia e dell’attività assicurativa collegata, è disponibile la nuova edizione del Italian Transactional Risk Insurance Market Report 2021. Per scoprire tutti i numeri del quadro globale, è disponibile il report Transactional risk insurance 2021: Year in review: dati e insight da tutto il mondo per scoprire uno scenario in grande fermento.
- Long Term Care – Quali coperture per innovare il welfare aziendale?
Polizze Long term Care: affrontare la sfida della non autosufficienza Il tema della non autosufficienza riveste un ruolo sempre più centrale nello scenario della sanità e della cura della persona, complice il generale aumento dell’età media e del crescente numero di anziani che in Italia soffre di patologie degenerative. Cosa si intende per non autosufficienza? Per non autosufficienza si intende l’impossibilità di svolgere in modo autonomo le funzioni elementari della vita quotidiana, determinata da un grave infortunio oppure, più frequentemente, dalle conseguenze invalidanti di gravi patologie che colpiscono soprattutto in età avanzata. Secondo le ultime stime, nel nostro Paese si contano oltre 3,8 milioni di anziani non autosufficienti. Un numero destinato a raggiungere i 5 milioni entro il 2030, come riportato dal Governo nel documento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Qual è il costo della non autosufficienza? La perdita di autosufficienza ha un impatto anche sulla famiglia, che in molti casi si deve fare carico della gestione diretta della situazione oppure trovare strutture assistenziali (le RSA) o badanti, con costi importanti e prolungati in ciascuno di questi casi, sia a livello psicologico e affettivo che economico. Si stima che nel 2020 la spesa annuale di singoli e famiglie destinata all’assistenza per la non autosufficienza abbia toccato i 33 miliardi di euro, quasi un terzo della spesa totale per assistenza sanitaria privata a integrazione delle prestazioni pubbliche (98 miliardi di euro). Polizze Long Term Care: quali sono i vantaggi? In questa prospettiva, l’offerta di coperture assicurative Long Term Care (LTC) all’interno dei piani di welfare aziendale può offrire una soluzione per affrontare le complessità economiche dovute al sopraggiungere di una situazione di non autosufficienza, fornendo una rendita che vada a integrare le forme previdenziali pubbliche. Il meccanismo di assicurazione ideale vede l’individuo assicurarsi quando è ancora lontano dalla “terza età”, potendo così godere di costi più contenuti. Ovviamente, il datore di lavoro in questo può giocare un ruolo importante, includendo questo tipo di strumenti nella propria offerta di benefit. Il costo dei benefit infatti è per definizione competitivo in quanto si rivolgono a gruppi omogenei di soggetti mediamente giovani, sani e attivi al lavoro. Il welfare aziendale è quindi il canale ideale anche per le polizze individuali. Il modello dei voluntary benefit Il modello dei voluntary benefit può costituire una risorsa importante, tanto per il lavoratore (e per i suoi familiari) quanto per l’azienda. Si tratta di coperture ad adesione facoltativa e individuale che le aziende possono rendere disponibili ai propri dipendenti, consentendo loro di acquistarle per se stessi o per i propri familiari in un’ottica di ampliamento del pacchetto Health & Benefits. Queste soluzioni si basano sul principio di mutualità per cui diventa possibile, in virtù della numerosità dei dipendenti, proporre coperture a condizioni competitive e vantaggiose, quasi come quelle delle soluzioni benefit tradizionali attivate a livello collettivo dall’azienda. Le coperture individuali hanno il vantaggio di poter essere mantenute anche dopo aver concluso il rapporto di lavoro, per pensionamento o cambiamento, nonché di essere attivabili anche dai familiari. Tutto questo senza costi per l’azienda, che deve solo comunicare l’opportunità. L’importanza di una comunicazione efficace In Italia le tutele garantite alle categorie non dirigenti in caso di eventi particolarmente gravi (come ad esempio la non autosufficienza) possono essere decisamente migliorate. I voluntary benefit si propongono come uno strumento utile a tale scopo. Tuttavia, queste iniziative devono essere supportate da uno sforzo comunicativo adeguato. I dipendenti devono essere a conoscenza della disponibilità di queste soluzioni presso il proprio datore di lavoro e devono ricevere tutti gli strumenti interpretativi per comprendere le specifiche delle coperture in questione. Un passaggio che può sembrare scontato ma che talvolta viene trascurato, compromettendo il successo delle iniziative di questo tipo. Il 33% dei dipendenti italiani afferma di non avere idea del valore dei benefit messi a disposizione dalla propria azienda. È quindi evidente come nel nostro Paese le organizzazioni possano fare di più in tema di educazione e comunicazione: un piano comunicato in modo poco efficace rischia di non essere valorizzato in modo proporzionale all’investimento sostenuto dal datore di lavoro.
- Fideiussione Specifica: cos’è e i rischi associati
La fideiussione specifica è il contratto con cui il fideiussore si obbliga in solido con il debitore, al pagamento di un debito contratto da quest’ultimo nei confronti di un soggetto creditore. La fideiussione specifica è un negozio giuridico molto rischioso per il fideiussore, che assume un obbligo personale, assicurando il pagamento di una determinata obbligazione contratta dal debitore al creditore. Quando si risponde in solido col debitore, infatti, ci si espone con l’intero patrimonio. Cos’è la fideiussione specifica La fideiussione specifica è disciplinata dall’art. 1936 del Codice civile e identifica un negozio giuridico attraverso il quale il fideiussore si obbliga personalmente per garantire il creditore da un inadempimento del suo debitore. Il garante si espone così con tutto il suo patrimonio, in solido con la figura del debitore, che può anche non esserne a conoscenza. Un’altra delle sue caratteristiche principali è la sua accessorietà: esiste fin tanto che sussiste il debito e per tale motivo, non può essere stipulata per una somma maggiore o a condizioni più onerose. La fideiussione specifica stipulata con la Banca richiede una lenta e complessa istruttoria, che poi può prevedere, tra le altre cose, il congelamento di contanti, beni o altri titoli a garanzia della fideiussione stessa. A cosa serve La fideiussione specifica è un contratto stipulato per garantire specificatamente uno o più debiti. Il fideiussore obbligandosi in solido col debitore, si espone con tutto il suo patrimonio ed è anche passibile eventualmente di pignoramento. La stipula di una fideiussione specifica può essere richiesta per finanziamenti, anticipazioni su titoli, aperture di credito, etc. Un privato può quindi aver bisogno di una fideiussione specifica per accedere ad un finanziamento piuttosto che stipulare un contratto d’affitto. Un’azienda, invece, può richiederla a garanzia di fornitura di un prodotto o servizio o anche per la partecipazione ad un bando pubblico. Fideiussione specifica vs omnibus La fideiussione specifica differisce dalla fideiussione omnibus in quanto nel caso di quest’ultima fideiussione il fideiussore garantisce la banca per l’adempimento di tutte le obbligazioni e non di un debito specifico. Nella fideiussione omnibus viene altresì determinato un importo massimo per tutte le obbligazioni garantite, presenti e future. Permane invece il suo carattere personale, che quindi espone il fideiussore ad un rischio circa tutto il suo patrimonio. Ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 154 del 17 febbraio 1992, per tutelarlo in caso di obbligazioni future, è stato infatti disposto un tetto massimo garantito. I rischi di nullità Per la stipula di una fideiussione omnibus, le Banche si affidano solitamente ad uno schema negoziale predisposto dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana). Il Provvedimento n. 55 del 2 maggio 2005 emesso dalla Banca d’Italia ha invitato l’ABI ad alcune modifiche circa lo schema negoziale, in quanto contro la concorrenza. La Sentenza n. 41994 del 30 dicembre 2021 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, trova fondamento proprio in tale Provvedimento, indicando come il contratto a valle (ossia quello costituito tra la banca e il cliente) è da intendersi nullo a livello parziale, limitatamente alla parte in cui riproduce le clausole già dichiarate illecite. Le clausole da considerarsi nulle sono identificate in: clausola di reviviscenza: “secondo la quale il fideiussore è tenuto “a rimborsare alla banca le somme che dalla banca stessa fossero state incassate in pagamento di obbligazioni garantite e che dovessero essere restituite a seguito di annullamento, inefficacia o revoca dei pagamenti stessi, o per qualsiasi altro motivo.”; clausola di rinuncia ai termini: “…i diritti derivanti alla banca dalla fideiussione restano integri fino a totale estinzione di ogni suo credito verso il debitore, senza che essa sia tenuta ad escutere il debitore o il fideiussore medesimi o qualsiasi altro coobbligato o garante entro i tempi previsti, a seconda dei casi, dall’ articolo 1957 c.c., che si intende derogato.”; clausola di sopravvivenza: “…qualora le obbligazioni garantite siano dichiarate invalide, la fideiussione garantisce comunque l’obbligo del debitore di restituire le somme allo stesso erogate.”. Ne deriva, che se le clausole nulle costituiscono parti essenziali del contratto, quest’ultimo diventa a sua volta nullo. La nullità sopra citata è una nullità speciale, che tutela l’interesse pubblico e che interviene anche su atti collegati tra loro da un nesso funzionale. Ne consegue inoltre, in caso di nullità, la proponibilità di un’azione di risarcimento danni. Perché optare per una fideiussione assicurativa La fideiussione specifica richiesta ad una banca richiede quindi un complesso iter di valutazione, con un’istruttoria che può durare anche fino a 3 settimane. Oltre ai tassi d’interessi applicati, parecchio onerosi, il problema maggiore consiste nella possibilità che vengano congelati fondi e beni, a garanzia della stipula della fideiussione specifica. La stipula di una fideiussione assicurativa richiede invece un’istruttoria molto più veloce e non blocca la liquidità o i beni del soggetto richiedente, in quanto chiede già un premio per la sua sottoscrizione. La fideiussione assicurativa aiuta quindi l’imprenditore ad avere maggiore libertà e liquidità a disposizione, per far fronte ad ogni necessità. Consente inoltre all’impresa di partecipare agevolmente a gare d’appalto pubbliche per lavori, forniture e servizi, senza dover necessariamente intaccare la linea di credito. Dura limitatamente al tempo in cui dura l’obbligazione principale, senza proiettarsi al futuro come la fideiussione omnibus. Stipulare una fideiussione assicurativa è altresì molto più semplice: per richiederla, si può procedere direttamente anche online. Per poter facilitare e velocizzare i tempi dell’istruttoria, è necessario disporre di tutti i documenti utili come la visura camera (in caso di azienda) o i dati fiscali del soggetto richiedente (in caso di cittadino privato), la dichiarazione dei redditi e i bilanci aziendali, per comprovare la situazione reddituale e la modulistica specifica richiesta da ciascun ente assicurativo.
- Assicurazione di barche e yatch: ecco alcune cose da sapere
Uno dei sogni dei veri amanti del mare è senza dubbio quello di riuscire ad acquistare una barca e veleggiare così verso il mare sconfinato alla scoperta di luoghi sconosciuti. Possedere una barca significa avere un mezzo di trasporto unico e quasi magico: partire verso mete sconosciute, imbarcarsi in nuove avventure, essere circondati da un ambiente puro e incontaminato; nessuno può resistere mai al fascino del mare. Del resto, l’acquisto di una barca è dettato proprio da un fattore emotivo legato alla voglia di intraprendere una nuova conoscenza del mare, di dedicarsi ad un’attività diversa, di esplorare nuovi orizzonti di navigazione. Ovviamente, quando si decide di voler acquistare una barca, uno degli elementi imprescindibili e legati al suo acquisto è la stipula di un’apposita assicurazione. Infatti, così come avviene per le auto, anche per le barche vige la stessa regola, ovvero: tutte le imbarcazioni vanno assolutamente assicurate, devono dunque, essere coperte da una polizza in caso di sinistri con danni a terzi avvenuti in acqua (laghi, mare, fiumi). Ma la barca può creare danni anche da ferma, per esempio, quando è stata posta in un punto e magari non è stata ancorata bene e ha danneggiato le imbarcazioni circostanti. Tuttavia, in molti si chiedono che tipologia di assicurazione serve per la propria barca, dal momento che le cose cambiano rispetto a quelle legate ad un veicolo su terraferma. In tal senso ci sono due assicurazioni per l’imbarcazione: una è obbligatoria per tutti ed è una tipologia di copertura definita con il termine di Responsabilità civile verso terzi, l’altra invece è una copertura dedicata ai danni di varia natura che la propria barca può subire (danni durante la giacenza in acqua, durante la navigazione, furto o sinistri durante anche la giacenza a terra). In quest’ultimo caso il proprietario si avvale della polizza Corpi. La barca è un bene che per quanto possa essere molto utile è anche piuttosto delicato, per questa ragione si consiglia di avvalersi sempre di un’assistenza dedicata. Come nell’auto esiste il carroattrezzi, che non è la RC e neppure la Polizza Kasco, ma un servizio che da ad integrare e completare le coperture assicurative proprio dove queste hanno delle aree grigie e non prevedono tali rischi. In questo caso quando l’auto si trova in depannage l’utente contatta l’azienda che eroga il servizio di carroattrezzi e riceve il servizio gratuitamente evitando che tale inconveniente si configuri come un danno soggetto a franchigia o scoperto, evitando inoltre l’aumento del premio al successivo anno di rinnovo del contratto assicurativo. Qual è la giusta soluzione da acquistare per coprire i danni causati da avaria che necessiti una assistenza tecnica immediata H24 ed eventualmente anche il traino al porto o marina più vicino. Tra i danni che un’assicurazione per barche deve coprire, vi dovranno essere indubbiamente quelli legati ad eventi naturali. In caso di cattivo tempo, come forti raffiche di vento, maltempo, fulmini e quant’altro che hanno provocato un danno all’imbarcazione, la polizza Corpi si avvale di risarcire i danni causati da forza maggiore. Inoltre, è inclusa all’interno della copertura la rimozione del relitto. Bisogna sempre comunque prestare attenzioni alle condizioni generali di contratto, area di copertura, franchigie e scoperti. Nel caso invece di avaria durante la navigazione, le polizze solitamente presenti sul mercato non sono efficaci, in quanto prevedono l’attivazione in caso della presenza di un danno. Entrambe le assicurazioni, sia la polizza Corpi che quella a Responsabilità civile verso terzi, hanno una durata annuale, anche se c’è da dire che alcune compagnie assicurative offrono ai clienti la possibilità di stipulare un contratto assicurativo per un breve periodo, ma il costo del premio si avvicina molto a quello annuale, per cui in altri termini questo significa che, non ne vale assolutamente la pena. Il limite della polizza imbarcazioni Si tratta di una domanda che in molti si pongono: ovvero se esiste una sorta di limite temporale. Ebbene, la polizza assicurativa include la navigazione in mare, fiumi e laghi interni all’Europa, ma se l’assicurato ha necessità di spostarsi fuori dall’Europa, in tal caso verranno applicate dei limiti soprattutto se si tratta di zone soggette ad uragani. Perché contattare un broker assicurativo per la stipula di un’assicurazione Questa figura professionale si rivela di grande importanza perché funge da punto di riferimento per il cliente. Grazie a questo professionista del settore si potrà dormire in sonni tranquilli perché sarà egli stesso a trovare la giusta soluzione per il cliente e non solo, ma in caso di un eventuale sinistro, il broker assicurativo metterà in campo tutta la sua competenza e professionalità per fare in modo che il cliente venga sgravato da ogni incombenza amministrativa e burocratica, velocizzandone l’iter e ottenere nel minor tempo possibile il miglior risultato.










