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85 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Assimox @Enada2023

    Assimox anche quest'anno sarà presente alla manifestazione internazionale dedicata agli apparecchi da intrattenimento. Come negli scorsi anni potrete venire a salutarci o a conoscerci allo Stand 008 del Padiglione C3 per scoprire i tanti nuovi innovativi prodotti e servizi offerti dalla nostra organizzazione. Assimox group è cresciuta in dimensioni con l'inserimento di nuovi collaboratori e molteplici partnership, così da coprire e garantire una maggiore completezza e offerta. Vi aspettiamo presso il nostro stand!

  • Assicurazione crediti commerciali: come sceglierla? Pt 2

    Polizza tradizionale L’assicurazione credito “tradizionale” consente all’azienda assicurata di beneficiare di tre servizi diversi nell’ambito dello stesso contratto: valutazione preventiva dei debitori; assicurazione dell’insolvenza; recupero dei crediti. Il funzionamento della polizza può essere riassunto nelle seguenti fasi: richiesta preliminare di affidamento dei debitori; gestione dell’eventuale ritardo di pagamento; pagamento del sinistro e successive operazioni di recupero credito insoluto. Prima di fornire il debitore, l’azienda deve accertarsi della qualità del debitore utilizzando principalmente la procedura detta “richiesta di limite di credito o di fido”. La richiesta di “fido” prevede l’obbligo per l’azienda di sottoporre all’assicuratore il nominativo del debitore con l’indicazione dell’importo di fido richiesto. Verificata la qualità del debitore sulla base delle informazioni in suo possesso (banca dati integrata da analisi di bilanci, informazioni commerciali, puntualità dei pagamenti e informazioni ricevute da altri assicurati), l’assicuratore decide se, e in quale misura, accordare all’assicurato il fido richiesto. La durata del fido è usualmente di 12 mesi e viene automaticamente rinnovata dall’assicuratore a scadenza. Nel caso in cui il debitore non paghi quanto dovuto alla scadenza pattuita, e prima che questo dia luogo alla segnalazione di un sinistro vero e proprio, è normalmente previsto nei contratti di assicurazione un periodo di tempo (generalmente 90 giorni o sino al raggiungimento del periodo di massima dilazione concedibile), nell’ambito del quale l’assicurato potrà autonomamente intraprendere tutte le iniziative del caso, compresa la concessione di un ulteriore periodo di dilazione (nei limiti previsti in polizza) utili ad un buon esito dell’incasso. Oltrepassato il periodo previsto in polizza per questa gestione autonoma del ritardo nel pagamento, l’azienda assicurata dovrà sospendere le forniture e denunciare la situazione, così che vengano intraprese le azioni di recupero.

  • Assicurazione crediti commerciali: come sceglierla? Pt 3

    Polizza Excess of Loss La polizza Excess of Loss (o eccesso di perdita) è concepita per aziende di dimensioni medio-grandi con una gestione del credito di provata affidabilità, che richiedono una copertura assicurativa finalizzata a proteggere il bilancio dell’azienda contro eventi di carattere e frequenza eccezionali. La polizza non prevede concessione di fidi, viene acquistato un livello di massimo indennizzo che viene stabilito in funzione delle necessità dell’impresa. Le perdite congiunturali e strutturali rimangono a carico dell’impresa in virtù della franchigia globale annua e della franchigia per sinistro. Permette un’ampia autonomia dell’impresa nel gestire il suo portafoglio clienti, in particolare nelle fasi di affidamento, recupero e contenzioso, senza modificare abitudini e pratiche commerciali. Polizza Top Up o di II rischio Affianca alla copertura della polizza crediti commerciali tradizionale un plafond di indennizzi supplementari per le esposizioni non garantite integralmente. L’assicurazione Top Up copre quindi anche gli importi extrafido, altrimenti a carico dell’azienda, e rappresenta un’ulteriore garanzia a copertura del fatturato dell’impresa in caso di insolvenza di uno dei suoi debitori. Viene generalmente stipulata con una compagnia assicurativa diversa da quella che concede il fido base, che deve essere informata della seconda copertura e accettarne le condizioni. Polizza rischio singolo Export La polizza Rischio Singolo Export permette all’azienda di coprire anche un solo acquirente o al massimo 10 acquirenti esteri. E’ possibile chiedere la copertura abbinata dei rischi politici e commerciali o la copertura isolata dei soli rischi commerciali. Polizza Top Account La polizza Top Account consente all’azienda di tutelarsi contro i rischi del credito commerciale solamente per la parte del fatturato relativa ai clienti ritenuti strategici (Clienti Chiave). E’ necessario definire oggettivamente, in via preventiva, il profilo del “Cliente Chiave” individuato, ad esempio in base alla categoria merceologica, all’ubicazione territoriale o, in relazione all’assicurato, in base alla linea di produzione o alla fascia di esposizione. Tutti i crediti verso gli altri clienti sono esclusi dalla copertura. Rischio politico È generalmente possibile estendere la copertura di crediti all'esportazione al rischio politico, cioè ai casi di mancato pagamento dovuti a decisioni unilaterali dello Stato di residenza del debitore. Il rischio politico, anche definito “Rischio Paese", consiste nell'eventualità che un Paese si trovi in condizioni tali da non poter rispettare gli impegni finanziari assunti dai propri residenti nei confronti di soggetti non residenti per mancanza di risorse o altri motivi, come guerre, insurrezioni o catastrofi naturali. Rientrano nella categoria "rischio politico" anche le eventualità di espropri, nazionalizzazioni, confische, sequestri, moratorie e altre misure che il governo locale decide di intraprendere anche a danno delle aziende estere o partecipate dall'estero e dei loro beni.

  • Assicurazione crediti commerciali: come sceglierla?

    Le tipologie di copertura Sul mercato sono reperibili diverse tipologie di copertura per il rischio credito: Tradizionale Excess of Loss (X/L) o eccesso di perdita TOP UP o II rischio Rischio singolo Export Top Account Rischio Politico Queste polizze crediti presentano caratteristiche e vantaggi tra loro differenti: è quindi importante saper individuare i propri rischi e riuscire a scegliere lo strumento adatto alle esigenze e agli obiettivi aziendali.

  • La valutazione del rischio architettonico negli ambienti di lavoro

    Inail pubblica il secondo fascicolo del progetto “RAS – Ricercare e Applicare la Sicurezza”, dedicato al tema della valutazione del rischio architettonico negli ambienti di lavoro Le infrastrutture architettoniche svolgono un ruolo centrale per la salute dei lavoratori e la loro sicurezza, perché costituiscono gli spazi di lavoro, condizionando attività e comportamenti. Anche il modo in cui un edificio è costruito può incidere sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Infatti, una costruzione edile, adibita allo svolgimento di attività lavorative, deve possedere, oltre alle componenti tecniche e prestazionali che garantiscono la stabilità e la solidità, anche specifiche caratteristiche in grado di assicurare il benessere di chi vi lavora, rispettando alcune prescrizioni dimensionali (altezza, cubatura e superfici) e considerando anche i fattori ambientali (ad esempio: microclima, illuminazione naturale o artificiale, suono e spazio). Valutazione del rischio architettonico Il fascicolo affronta il tema della valutazione del rischio architettonico, che consiste nella eventualità che gli elementi tecnici ed ambientali di un sistema edilizio possono determinare condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza degli operatori che vi lavorano. Tale rischio è quindi connesso con le caratteristiche tecnico-costruttive, lo stato di conservazione, manutenzione ed utilizzo di un edificio e riguarda tutte le condizioni di pericolo che si possono verificare in aree edificate. Ricercare e Applicare la Sicurezza Il volume, che costituisce il secondo fascicolo, è il frutto del progetto RAS, nato dalla convenzione tra la Direzione regionale Campania dell’Inail e il “Centro Interdipartimentale di Ricerca Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale “R. d’Ambrosio” (LUPT), dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. In particolare, sono state coinvolte per L’Inail, la Contarp Campania e per il LUPT, il laboratorio LEAS. Il progetto mira all’ideazione e divulgazione di sei manuali operativi, rivolti alla comunità tecnica di settore e riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro. Si vuole in questo modo favorire e potenziare la divulgazione di risultati di studi e di ricerche scientifiche sul miglioramento delle condizioni di lavoro nei diversi settori produttivi. Esiste una relazione tra architettura e salute Già nell’antichità si è riconosciuto il rapporto di interdipendenza tra architettura e salute, ma è soprattutto in tempi recenti che sono stati evidenziati gli effetti potenziali che alcuni specifici aspetti tecnici di un edificio possono avere sulle condizioni fisiche e mentali di chi vi risiede o vi lavora. I fattori ambientali esercitano un’influenza sul corpo umano che può produrre effetti benefici o di disagio. Un edificio, a seconda delle sue caratteristiche, modificando le condizioni ambientali, può migliorare o peggiorare la vivibilità degli occupanti. Basti pensare alla luminosità, che, incidendo sulle capacità visive, influenzano l’operatività dell’ambiente di lavoro, con effetti su confort e affaticamento. Il benessere psicologico, allo stesso modo, è strettamente legato all’ambiente di lavoro e alla sua capacità di limitare possibili cause di stress, come la difficoltà di orientamento spaziale e temporale o la capacità di favorire processi cognitivi (attenzione e concentrazione). La sicurezza nell’edilizia Con il Regolamento (UE) N. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio, si è introdotto il principio per cui le opere di costruzione devono essere adatte all’uso a cui sono destinate, avendo in particolare considerazione la salute e la sicurezza delle persone durante l’intero ciclo di vita di un edificio. I requisiti di scurezza che un fabbricato deve possedere sono: resistenza meccanica e stabilità, sicurezza in caso di incendio e sicurezza e accessibilità nell’uso. Rapporto uomo – ambiente costruito Il volume sottolinea l’importanza di osservare l’interazione dell’uomo con l’opera architettonica, in cui lavora, per individuare i fattori di rischio. Infatti, grazie alla lettura di questa relazione è possibile comprendere i modi in cui una costruzione edile e il suo contesto possono influire sulla possibilità che i loro utenti si ammalino o incorrano in incidenti e infortuni di varia natura. Questo tipo di analisi deve fondarsi su una logica di sistema che tenga conto delle caratteristiche spaziali e funzionali dell’edificio e dell’ambiente circostante nel quale si svolgono le attività lavorative. Procedure e indicatori per la valutazione del rischio Lo studio condotto si è incentrato sulle esigenze di sicurezza degli utenti nella fruizione degli ambienti di lavoro. Inoltre, l’identificazione dei requisiti, che una struttura edile deve avere per poter garantire adeguati livelli di protezione, ha consentito di definire un protocollo per la valutazione del rischio architettonico. Sono state individuate quattro aree di prestazioni chiave: sicurezza agli infortuni, sicurezza al fuoco, sicurezza statica e comfort, per ciascuna delle quali sono stati identificati i requisiti connotanti e i relativi indicatori.

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